martedì 12 luglio 2011

Shambhala



Shambhala è un termine sanscrito che significa "luogo di pace tranquillità felicità". La tradizione Tibetana narra che questa terra nascosta situata sotto la catena montuosa dell'Himalaya non è raggiungibile se non da iniziati o individui dediti alla resurrezione spirituale dell'umanità. Il suo centro è la torre di Giada, nella città di Kalapa riscaldata da acqua calda proveniente da sorgenti sotterranei.
Il vapore generato formando vaste nubi, impedisce di scorgere la città stessa dall'alto. Numerose spedizioni in Himalaya hanno confermato di aver allestito campi nei pressi di sorgenti calde in cui si alimentava una ricca vegetazione in contrasto con le zone brulle e ghiacciate circostanti. Di questa terra mitica si parla anche nelle tradizioni russe, cinesi e indiane, che narrano di una dimora di uomini e donne perfetti che vivono in costante presenza di energie di un altro mondo.



In occidente viene citata nelle testimonianze che agli inizi del I secolo Apollonio di Tiana fornisce nel corso del suo viaggio in India, riportate nella sua biografia "Vita di Apollonio di Tiana" di Flavio Filostrato. In base al racconto Apollonio si intrattenne per diversi mesi in un paese himalayano dove venne in contatto con "uomini estremamente saggi che hanno il dono della preconoscenza".
Rimase colpito a tal punto dai traguardi scientifici e mentali dei suoi abitanti che si limitò ad annuire quando il loro re gli disse "Chiedici quel che vuoi, poiché ti trovi tra persone che sanno tutto".